Donne Incazzate -- Edizioni Il Foglio

Thursday, June 08, 2006

Lettera aperta su Donne Incazzate - di Devil Buio

Caro Gordiano,
volevo fare una osservazione in merito alla tua mail sulla fiera di Imperia, dove fai una netta distinzione tra libri commerciali e libri che non lo sono. Ho sempre sostenuto che in un paese libero un editore pubblica quello che vuole, e non è un mistero che anche nel cinema i film alla Vanzina siano quelli che permettono ai produttori di fare anche i prodotti di qualità che magari poi non incassano. Se però per libri commerciali si intende "single per forza" e "donne incazzate" è opportuno fare dei distinguo.
"Single per forza" tratta sì argomenti appetibili al grande pubblico, ma lo fa anche in maniera accattivante e con proprietà di linguaggio, così che il risultato è un libro godibilissimo e divertente che vende semplicemente perchè se lo merita.
Allo stesso modo "Donne incazzate", anche se accosta stili che talvolta stonano tra loro, è un libro interessante che ha forse come unico limite un titolo che paga il bisogno della piccola editoria di farsi largo nelle fiere. Senza nulla togliere agli altri racconti, dico apertamente che "Piccolo sole" e "il gesto di Ratzinger" potevano fare la loro bella figura anche in un'antologia di qualche grande editore.
Entrambi i libri sono nettamente superiori a quello che nella loro categoria è considerato un cult, il "sola come un gambo di sedano" della Litizzetto, testo che nonostante la simpatia per l'autrice mi ha fatto pentire amaramente delle due ore che gli ho dedicato.
Infine, dopo le note positive mi permetto un appunto che ti prego caldamente di girare alle autrici. Nei libri in questione sono elencati una serie di difetti degli uomini nessuno dei quali, ahimè, può essere negato. Prendendo le singole affermazioni a prescindere dai contesti le si potrebbe tranquillamente sottoscrivere tutte, mentre assolutamente non sottoscrivibile è la tesi di fondo che si vuol far passare tramite le due opere nel loro complesso: quella che le donne siano "vittime" sempre e comunque dell'insensibilità e della codardia maschili.
Io riconosco alle donne una serie di doti che le pongono al di sopra dell'uomo per molti motivi, e proprio per questo ritengo poco credibile che creature di siffatta intelligenza finiscano sempre per farsi condizionare la vita dalla spropositata massa di coglioni descritti nei libri di cui sopra. Bonariamente mi permetto di far notare che se il Real Madrid, che è una delle squadre di calcio più titolate del pianeta, perde con la Sambenedettese, sono i dirigenti del Real Madrid a doversi fare un serio esame di coscienza e non il contrario.
Un caro saluto

Devil Buio

4 Comments:

  • At Thursday, 08 June, 2006, Blogger Eliselle said…

    Ciao Devil
    e GRAZIE davvero per la lettera/commento/critica costruttiva/apprezzamento sotteso alla scrittura.

    Parlo e rispondo per me sola, ovviamente, e del mio racconto Singolavventura: la protagonista non è sempre e comunque vittima del suo (ex?) boyfriend, è soprattutto vittima di se stessa, e lo si comprende proprio dal suo comportamento e dalle sue riflessioni. Il succo del discorso è questo: come diamine fai, nell'età del capire, a trascinare avanti una storia e a portarla fino all'orlo del matrimonio se hai vicino una persona che non ti va più bene? La protagonista è vittima delle convenzioni o di se stessa? Forse entrambe, l'una è la causa dell'altra, probabilmente. Idem, la storia affrettata di sesso per dimenticare: vuole fare "come gli uomini", ma si butta su quello sbagliato. Ancora, è vittima dell'emancipazione o di se stessa? Stesso discorso di prima.

    Nel mio racconto il problema non è l'uomo inteso come maschio, ma la società che ti affibbia doveri ed etichette. Doveri che devi seguire per forza, devi adattarti per non essere marchiata. E se tu controbatterai dicendo che la società sotto sotto è maschilista, beh... io chi sono per dire il contrario? ;)

     
  • At Friday, 09 June, 2006, Blogger Eliselle said…

    Ti dirò, quando ci si innamora o si prende una cotta pesante per una persona, è naturale che le qualità abbiano il sopravvento sui difetti, nei primi tempi. Poi tutto si riequilibra, e ci si "assesta", insomma. Almeno per me è così (anche se con l'ultima storia ho vissuto una situazione anomala: litigate pesantissime nelle prime due settimane di relazione, dove invece di solito son tutte rose e fiori, e poi grande amore dopo: insomma, io sono anomala e anormale di mio :D).

    Però è anche vero, e questo lo possono testimoniare tanti (a giudicare dai commenti che ricevo), che quando la storia è all'inizio "ci si dà più da fare". Sarà la novità, sarà che si è galvanizzati dal sentimento e dall'emozione, ma si è attivi e scattanti. Quando sopraggiunge, dopo qualche anno, la fase di stanchezza (che può essere data per diversi motivi, anche se l'amore resiste), ci si adagia e si diventa pigri, si dà meno importanza al partner (neutro, volutamente: è una questione sia maschile che femminile), e si diventa disattenti, spesso senza rendersene conto. Ci sono coppie "avanti" che ne parlano, discutono e rimettono in piedi la situazione, altre che scoppiano e finisce lì. Lì sta all'intelligenza dei due componenti della coppia risolvere con giudizio i problemi: i "peggioramenti" a mio avviso ci possono essere, in questo senso, da parte di uno dei due o di entrambi, ma è una cosa a mio avviso risolvibile se il sentimento rimane (e non a caso ho lasciato un finale aperto). Poi è ovvio che la protagonista dev'essere un po' "estrema" ed esagerare un pochetto, sennò che divertimento c'è? :D

    Concludendo: credo che portare avanti una relazione sia una cosa difficilissima, per la quale serve cura, tempo, voglia di discutere di risolvere di accettare critiche. Stare insieme a qualcuno è bellissimo ma anche pesante. Il bello dell'amore sta anche lì: sapersi mettere in gioco. Il succo del racconto è questo e ho cercato di rappresentarlo mescolando fantasia e realtà :)

    E adesso dimmi, sono stata troppo cattiva? :D

     
  • At Saturday, 10 June, 2006, Blogger Eliselle said…

    Rossella, sei sempre un vulcano :D

     
  • At Saturday, 10 June, 2006, Blogger Eliselle said…

    "Non ho mai conosciuto un uomo capace di mantenere quella maschera per più di sei mesi."

    Accidenti, che pessimismo! E allora alle donne non resta che cercare chi non indossa una maschera per sembrare ciò che non è, ma chi è realmente attento, senza finzioni. Ma questo s'era detto già ;)

    Io dal canto mio, posso assicurare che persone così esistono. E pensa, sono uomini! :D

    Un saluto, Devil, sei un mito.

     

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