Donne Incazzate -- Edizioni Il Foglio

Saturday, April 29, 2006

Recensione di Spectator

Donne incazzate
Recensione di Spectator

Una sorpresa questo libro a più mani edito da “ Il foglio letterario” per la franchezza del linguaggio e l’intensità del diario di ciascuna scrittrice, diario che solo in una circostanza fa trasfigurazione mitica del pensiero.
Monica De Steinkuehl, nostra forlivese di nascita, con il suo racconto ci porta dritti nel suo mondo, dove gli incontri col maschile sono deludenti: “uomini senza palle”. In realtà il pregio del brano è quello di essere un racconto sincero, in cui l’autrice sfoga un po’ la sua rabbia e le frustrazioni più volte subite per l’incontro (a volte piuttosto frettoloso in verità) con uomini più presenti come espressione sessuale che come persone. Così, in questa galleria maschile si presentano anche i soggetti della “chat line” alla disperata ricerca di una donna, ma pare, anche di un’identità.
Diario di vita di Monica, il testo ha il linguaggio quotidiano dell’esuberanza e dell’illusione disillusa, utile forse a insegnare, certamente a spiegare, di quanti promessi ideali (e non mantenuti) sia costellato l’amore.
Patrizia Diamante ha il pregio e la levità di una scrittura raffinata che ci trasporta nella mitica pianura siberiana. Qui, tra sciamani e incantesimi, si consuma la storia di una piccola grande donna che illustra un’importante verità: l’oggetto femminile è sempre più ricercato, ieri come oggi, da una prepotenza, quella maschile, che non conosce il linguaggio del rispetto.
Stona un po’ nel testo l’accostamento di termini crudi nella fluidità con il raffinato lirismo dei temi e dell’ambiente che viene illustrato.
Eliselle mostra un quadro di “lasciata, fuggita, tornata”; forse è il racconto più capace di speranza, in una sorta di necessità, rivelamento di un amore appannato.
Forse è questa l’unica scrittrice che ammette la possibilità di un’ulteriore riflessione: occorre valutare gli errori delle due parti, al maschile e al femminile, errori quotidiani: di scelta, di posizione; e questo può accadere a tutti e sollecitare un placarsi della rabbia.
Rossella Anelli porta il fascino della sua figura e della sua scrittura in piena terra piacentina: il suo testo è ben misurato e mostra il quotidiano inganno (forse un po’ di maniera) di ciò che viene chiamato amore. Con la penna intinta tra Moravia e la Morante, l’autrice offre uno spaccato di provincia, dove l’amaro realismo della protagonista cede ad una profonda dignità. I suoi personaggi andrebbero meglio approfonditi, per poterli veramente ammirare (con maggiore scavo) in questa loro brillante entrata in scena, che l’acuta inventiva della scrittrice consente.
Infine il diario “politico” di Dada Knorr. E’ un sincero sfogo sulle ipocrisie della Chiesa e del potere. Pare un testo ispirato alla ricerca di una verità, che nessuno può possedere. Colpisce per la sua coerenza, forse un po’ troppo dura e disponibile a ricercare le critiche, ma certamente dettata da una profonda onestà morale. Forse, il mondo degli uomini che descrive è fatto più di personaggi che di persone, più di ruoli che di vere funzioni.
Qualche precisazione che può risultare utile: a pagina 53 il “camauro” papale non è un mantello, ma il copricapo che vi è abbinato, certamente anch’esso “rosso e impellicciato.
Sempre a pagina 53 : l’immacolata concezione di Maria non riguarda come dogma un aspetto sessuale, ma la nozione che Maria è stata concepita dai suoi genitori senza che discendesse in lei il peccato originale (quello di Adamo ed Eva) comune a tutta l’umanità.
Nozioni da usare con precisione quando si argomenta: perfino coi teologi!!
Un saluto caro alle cinque scrittrici.

Spectator
giornalista e publicista

Segnalazioni

Gianni Gorini del Tirreno di Piombino.

Recensioni - Segnalazioni

Una recensione negativa apparsa su IL TIRRENO del 29 Aprile 2006, nella rubrica CULTURA - LIBRI. La firma è di David Fiesoli, giornalista culturale attento anche ai libri editi da piccoli editori (e la cosa gli fa onore).

Intervista a Rossella Anelli

La prima intervista della curatrice Rossella Anelli per il quotidiano piacentino Libertà.

Benvenuti sul blog ufficiale di Donne Incazzate

Finalmente in libreria, dopo il successo di Single per forza: Rossella Anelli, Patrizia Diamante, Dada Knorr, Eliselle e Monica De Steinkuehl. Avete mai provato a unire cinque donne meravigliose, spregiudicate, di successo, passionali, in carriera, piene di interessi e bellissime? Cinque donne che non rivendicano la parità dei diritti, ma che dicono di essere superiori agli uomini? Cinque autrici vere e senza peli sulla lingua? Noi del Foglio sì. E ne è nato un libro irresistibile, tremendamente sexy, sconvenientemente ironico e allo stesso tempo inquietante.

Cinque racconti al femminile di una cattiveria sana, provocatoria, terribile che picchia duro sugli uomini ma che non risparmia neppure le donne.


Forse dovrei chiedere dei soldi. Duecentocinquanta euro e la do via. Che poi, se mi è simpatico gli faccio pure il caffè guarda. Tanto se penso a quei cretini che mi sono scopata fino ad oggi e a cui la ho data gratis mi viene solo il nervoso. Fanculo, se questi sono i maschi italiani è meglio farsi pagare. Tanto tutto ha un prezzo, tutti ci vendiamo ogni giorno. C’è chi vende la propria anima, io almeno venderei solo la figa. (da “La coppia perfetta” di Rossella Anelli)

L'uomo disprezza la sua compagna e non riesce a percepire la grandezza del suo animo sensibile, così come il padrone disprezza il cane, perché lo considera inferiore a sè. Molti dei nostri errori ruotano intorno alla vanità, questa bevanda inebriante che ci stordisce e ci lascia vuoti come certi ubriaconi dopo una notte di bagordi. Ho imparato a mie spese che gli uomini, voglio dire i maschi, sono più vanitosi delle donne, che talvolta diventano pazze pur di ottenere l'approvazione da loro. (da “Piccolo sole” di Patrizia Diamante)

Ma non dovrebbe essere questo un papa rigido e scevro da concessioni alle platee? Eppure l'applauso è evidentemente il suo interesse principale al momento della sua Esposizione. Dunque quello che per Wojtyla era Scontato, il delirio della folla per il papa-maschio, per Ratzinger diviene Contato: sembra che solleciti e conti i palmi di mano schioccanti, che se ne compiaccia. Si tratta di una soddisfazione dell'ego preannunciata anche dal nome che si è scelto: Benedetto? (da “Il gesto di Ratzinger” di Dada Knorr)

Inutile preoccuparsi per le frasi da commedia erotica stereotipata, scivolano via e passato un quarto d’ora gli uomini non ci fanno più caso. Mentre già pregusto un altro bacio di fuoco, sento un paio di mani afferrarmi d’un tratto il sedere e sollevarmi da terra. Ho già capito, il latin lover s’è montato la testa e per dimostrarmi quant’è uomo vuole fare un Ultimo tango a Parigi in versione balera romagnola. Ci mancava solo questa. (da “Singolavventura” di Eliselle)

I suoi presto sono i miei tardi e glielo dico. Mi sento presa per il culo. “Ci vediamo prestissimo!” Io quando uno dice così penso almeno entro la settimana! A un certo punto poi il nonno finisce in ospedale. Lui mi scrive che soffre e piange e deve stare vicino a suo nonno. Poi si ammala anche la nonna. Poi torna la ex e lui non crede ai rapporti passati, ma sparisce per un po’. Poi muore il nonno, pace all’anima sua. Poi ha male una gamba … insomma morale: va a cagare! Uomo senza palle: ma piuttosto che continuare a dirmi che mi vuoi vedere, perché non mi dici chiaro in faccia che non ti interessa? (da “Io ho più palle degli uomini” di Monica De Steinkuehl)